Nel post precedente scrivevamo che la prima famiglia di tessuti che possono generare dolore è rappresentata da quelli contrattili.
Diversi studi riportano atrofia, scarsa attivazione e precoce affaticamento dei muscoli erettori spinali e multifidi nelle persone che soffrono mal di schiena (diminuendo la stabilità della colonna, dischi e articolazioni sono esposti a maggiore stress).
La debolezza dei muscoli che decorrono lungo la colonna vertebrale può essere quindi causa di mal di schiena e, infatti, a conclusione, scrivevamo della necessità di riacquisire una buona funzionalità dei muscoli in questione attraverso un loro rinforzo.
Oltre agli erettori spinali e ai multifidi anche il il disco intervertebrale può generare dolore alla schiena.
Il disco intervertebrale può essere causa DIRETTA di dolore somatico (il classico dolore a livello della cute circoscritto in una certa area) o INDIRETTA di dolore radicolare (si diffonde dalla schiena e scende lungo la gamba sotto il ginocchio).
Diretta perché la parte esterna dell'anulus è l'unica innervata e può essere causa di dolore lombare (NON ALLA GAMBA) se lesionato.
INDIRETTA perchè alterazioni dell'anulus come delaminazione (una caratteristica precoce della degenerazione del disco e consente alle singole lamelle di collassare nel nucleo o di gonfiarsi radialmente verso l'esterno), disidratazione, fissurizzazione (lesione dell'involucro esterno del disco intervertebrale formato da anulus fibroso più duro e da nucleo polposo più morbido) e protrusione costituiscono fattori che possono evidenziare un quadro di ernia che può sfociare in RADICOLOPATIA con sofferenza di una radice nervosa e sintomatologia distale da compressione e infiammazione del nervo.
Normalmente il dolore generato dal disco intervertebrale ha uno schema classico caratterizzato da:
- dolore lombare diffuso, spesso bilaterale e non localizzato;
- dolore presente maggiormente la mattina che va migliorando con il movimento e peggiorando con le posizioni mantenute per lungo tempo;
- dolore insorto molte ore successive all'attività, movimento, esercizio, che ha innescato il processo lesivo.
Dolore presente la mattina o insorto successivamente all'attività/movimento/esercizio perché il disco modifica il suo spessore e la sua idratazione in risposta a posizioni prolungate.
Misurando la nostra statura nelle diverse ore della giornata è possibile notare come la sera siamo un po’ più bassi rispetto al mattino. Questo avviene perché il costante carico durante le ore diurne causa la disidratazione e una diminuzione dello spessore del disco intervertebrale. Durante le ore notturne, con la diminuzione della pressione sulla colonna, avviene il processo inverso, il disco si reidrata e recupera il suo spessore.
Le lesioni discali sono favorite da forze ripetitive in:
- compressione;
- flessione;
- torsione associata a flessione.
Lo scopo di questi articoli è quello di dare una conoscenza minima, ma sufficiente, per discriminare la fonte del dolore.
Vi aspetto per i prossimi articoli, stimolante lettura per addetti al settore e non… ma prima di costruire grattacieli dobbiamo sapere e conoscere, il terreno dove si costruisce…!
