La corsa è qualcosa che riempie la nostra vita, qualcosa di cui non ci stancheremmo mai, qualcosa con cui ci identifichiamo. La corsa è passione.
Il cuore che batte forte pompando sangue attraverso tutto il corpo, gocce di sudore che scendono giù lungo la fronte, la temperatura corporea che si alza, il vento che scorre sul nostro viso…sensazioni che non scambieremmo con nessun’altra cosa al mondo.
Queste sono le immagini che la corsa evoca nella nostra mente e sono immagini reali ma tutto questo può distrarci da quello che realmente succede quando corriamo!
Mentre cuore e polmoni spingono il nostro motore alla massima prestazione, l’apparato muscolo-scheletrico ( il nostro telaio ) risulta essere sottoposto a sollecitazioni estremamente importanti che possono essere causa di infortunio.
Che ci piaccia o no, ad ogni singolo passo, il nostro corpo deve affrontare da 2,5 a 3 volte il suo peso. Un obiettivo comune per la cadenza nella corsa è di 180 passi al minuto. Bene, proviamo a pensare al carico che dovrà essere gestito in ogni singolo minuto!
Nel mantenimento della stazione eretta in appoggio bipodalico avremo il nostro peso equamente suddiviso tra i due arti inferiori mentre in appoggio monopodalico una singola gamba sopporta il 100 percento del peso corporeo.
Ora prendiamo un bilanciere, aggiungiamo circa il 150 percento del nostro peso corpo ad esso e portiamolo sulle spalle e proviamo a stare in piedi rimanendo in appoggio su una gamba sola.
La corsa richiede un lavoro meccanico. In una frazione di secondo, è necessario sollevare un carico significativo in alto e in avanti mentre si mantiene il controllo. Non possiamo cambiare la realtà della corsa, ma possiamo prepararci.
Che ci piaccia o no, questa è la quantità di stress che ossa, tendini, muscoli, cartilagine e legamenti supportano e sopportano ad ogni nostro singolo passo.
Ci è stato sempre detto che la lunga distanza equivale a una piccola quantità di stress applicata al nostro corpo, per un lungo periodo di tempo. Noi crediamo che correre è un grande stress che agisce sul nostro corpo per un tempo lungo.
Dobbiamo inoltre considerare che la corsa non è solo uno sport monoplanare e questo complica ulteriormente le cose.
Oltre alle forze verticali, dobbiamo anche affrontare forze di decelerazione e di accelerazione che ammontano al 40-50% del peso del nostro corpo. E tutto questo mentre il nostro corpo viene sollecitato anche da forze laterali che ammontano a circa il 15 percento del peso corporeo ( oscillazioni laterali, gli inutili e dispendiosi movimenti del tronco e degli arti ). La corsa crea enormi quantità di stress che agiscono sul corpo da tutti i piani, ad ogni passo. Non c'è da stupirsi che correre sia difficile!
Il carico che agisce sul nostro corpo è assoluto e in qualche modo meccanico. Ma la risposta del nostro corpo non è solo meccanica.
Immaginiamo una palla di gomma. Lasciata cadere dal dal tetto, accelera prima a terra. Scontrandosi con il terreno, l'energia dell'impatto appiattirà la palla. Quindi la palla rimbalzerà da terra rialzandosi di nuovo. La palla è passiva, si comprime e rimbalza in base alla densità della gomma di cui è fatta. Questa è una semplice illustrazione di come un oggetto passivo risponde al carico.
La stessa gravità che ha accelerato la palla di gomma ci riporta a terra nella fase di volo della corsa ma qui finisce la somiglianza, perché il corpo non è passivo. È un sistema complesso di parti con un sistema neuromuscolare che muove attivamente, regola e coordina queste parti in risposta alle forze meccaniche della corsa.
La corsa sollecita ossa, muscoli e tendini con grandi quantità di forza. Il controllo di queste forze è un fattore critico.
Per correre non basta solo correre...
