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Ileo-psoas: non allenarlo potrebbe essere un errore.

2021-05-03 17:19

Massimiliano Maola

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Ileo-psoas: non allenarlo potrebbe essere un errore.

L'Ileopsoas è formato da due muscoli differenti: Iliaco e Grande Psoas. Il muscolo Iliaco parte dalla regione anteriore del bacino (ala iliaca) e si i

L'Ileopsoas è formato da due muscoli differenti: Iliaco e Grande Psoas.

 

Il muscolo Iliaco parte dalla regione anteriore del bacino (ala iliaca) e si inserisce sul femore (piccolo trocantere).

Il muscolo Grande Psoas parte dalla regione anteriore della colonna lombare (vertebre D12-L4) e si unisce all’iliaco a livello del piccolo trocantere.

 

La funzione principale dell'Ileo-psoas è quella di flettere l'anca ma, cambiando il punto fisso (vincolando cioè gli arti inferiori), il muscolo in questione influenza anche i movimenti del bacino e quindi del tratto lombare della colonna.

 

Questo muscolo viene sempre demonizzato...ingiustamente! 

 

Ma, allora, da dove nasce l'equivoco?

 

Si chiama Ileo-psoas proprio perchè è formato da due muscoli differenti, come differenti sono le loro azioni.

 

Ed è proprio da qui che nasce l'equivoco: un solo nome, due muscoli differenti, due azioni differenti (in realtà, come vedremo di seguito, alcune delle problematiche elencate si verificano in presenza di una alterazione della postura).

 

In virtù della sua origine, l'Iliaco inclina il bacino anteriormente (estensione del tratto lombare del rachide).

 

Il Grande Psoas flette il tratto lombare (per fortuna).

 

Grazie all'azione dell'iliaco, il bacino (la base del sacro per essere più precisi) si inclina anteriormente (antiverte), di conseguenza S1 (la prima vertebra sacrale) si abbassa in avanti.

 

Il Grande Psoas flette il tratto lombare  ma senza la sua azione L5 (la prima vertebra del tratto lombare, quella immediatamente sopra a S1) rimarrebbe ferma, cioè non si abbasserebbe in avanti (verrebbe meno l'allineamento tra S1-L5, non ci sarebbe più la necessaria congruità tra i due corpi vertebrali).

 

Come conseguenza avremo le due vertebre S1-L5 "aperte" anteriormente e, soprattutto, un disco schiacciato posteriormente e sottoposto a delle forze di taglio che nel lungo termine ne causerebbero la sua degenerazione.

 

Per fortuna, questo non succede: grazie all'azione del Grande Psoas, che porta le vertebre lombari in flessione  (le abbassa cioè in avanti), il corretto allineamento delle vertebre S1, L4 e L5 è  assicurato.

 

Cosa succede se invece di una lombare fisiologica sto allenando un cliente con una iperlordosi? In questo caso, essendo alterata la posizione delle vertebre lombari, il Grande Psoas inverte la sua azione (che passa posteriormente ai corpi vertebrali e non anteriormente) e invece di flettere la lombare la estende: L5, invece che abbassarsi in avanti, si alza.

 

L'alterazione posturale ha modificato la linea di azione del muscolo, il disco intervertebrale L5-S1 viene sottoposto a delle forze di compressione importanti.

 

Il primo "take home-message" è: NEI SOGGETTI CHE PRESENTANO UNA CURVA LOMBARE NON FISIOLOGICA , IN IPERLORDOSI, L'ATTIVAZIONE DELL'ILEO-PSOAS (GRANDE PSOAS) POTREBBE COMPORTARE DELLE LOMBALGIE MOLTO FREQUENTI, ATTENZIONE QUINDI QUANDO ALLENATE GLI ADDOMINALI (POTRA' SEMBRARE PARADOSSALE MA DURANTE I SIT-UP VINCOLATE PURE GLI ARTI INFERIORI O MANTENETELI BLOCCATI CON L'AIUTO DI UN COMPAGNO).

 

Cosa succede, al contrario, a tutti quelli che hanno una muscolatura addominale debole?

 

L'azione di questi muscoli è quella di inclinare posteriormente (retrovertere) il bacino ovvero di mantenere il tratto lombare del rachide nel suo range fisiologico (lordosi fisiologica).

 

In presenza di addominali poco allenati si verificano, nuovamente, conflitti a livello dei dischi intervertebrali. Anche in questo caso,  a causa della perdita della normale curva fisiologica (minore retroversione che comporta la perdita della lordosi fisiologica a favore di una iperlordosi)  la linea di azione del muscolo Grande Psoas viene alterata  e il disco intervertebrale L5-S1 verrà sottoposto a delle forze di compressione importanti.

 

Il secondo "take home-message" è: VALUTARE SEMPRE, CON DEI SEMPLICI TEST DI FORZA, L'INTERO CORE.

 

In ultimo, attività come guidare, mangiare, studiare, leggere, lavorare al pc, ecc.,  portano l'anca in flessione facendo perdere il range fisiologico a questo muscolo, che risulta essere accorciato.

 

Prima di iniziare l'università era vero l'assunto: muscolo corto, forte e contratto, muscolo lungo e debole.

 

Muscolo corto/forte/contratto trattato con (a esempio) release miofasciale ed esercizi di allungamento statico e dinamico, viceversa, muscolo lungo/debole sottoposto a rinforzo selettivo.

 

Anche questo non è sempre vero. 

 

L'Ileo-psoas si può accorciare, e risultare così contratto, per una mancanza di allungamento, ma, può essere rigido anche a seguito di una sua eventuale debolezza (la rigidità è dovuta a un aumento della produzione di collagene da parte dell'organismo).

 

Se l'Ileo-psoas, risultato essere rigido, viene sottoposto a release miofasciale ed esercizi di allungamento ma la  rigidità è dovuta a una debolezza, e non a un accorciamento, il mal di schiena non è più una probabilità...(il Grande Psoas non flette più le vertebre lombari, il disco intervertebrale viene schiacciato posteriormente).

 

Occorre valutare.

 

Test di allungamento e test di forza - rigorosamente incrociati - evidenzieranno lo stato dell'Ileo-psoas e solo allora avremo contezza se sottoporre questo muscolo a release miofasciale e allungamento (facendo attenzione a ridurre la sua attivazione durante l'esecuzione di esercizi come il Crunch e il Sit-Up) o, piuttosto, sottoporlo a rinforzo selettivo (in questo caso non allenarlo potrebbe essere un errore).

 

Facciamo un esempio.

 

Effettuo un test di allungamento per i flessori dell'anca (manovra di Thomas) che evidenzia l'accorciamento  del muscolo in questione.

 

Prima di intervenire con Release mio-fasciale (ed esercizi di flessibilità e allungamento) valuto, attraverso un test di forza, anche l'eventuale debolezza dell'Ileo-psoas che, se confermata, potrebbe indurmi a pensare che l'accorcimento non è dovuto a un  muscolo forte ma, piuttosto, a una rigidità come conseguenza, appunto, della debolezza.

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